Italiani popolo di…Risparmiatori

Editoriale a cura di Lucio Zanon di Valgiurata, Presidente Credem e Banca Euromobiliare

Il nostro Paese è tradizionalmente caratterizzato da un fortissimo risparmio privato che, se rapportato al Pil, ci colloca ai vertici internazionali in termini di patrimonio netto detenuto dalle famiglie. Una tendenza che è stata a lungo evidenziata anche dal dibattito europeo sul nostro debito pubblico per rimarcare che, a fronte di uno stato spesso “cicala”, i nostri cittadini sono da sempre diligenti “formiche”.  Quando analizziamo la struttura di questo risparmio, però, saltano all’occhio due peculiarità rispetto a quello detenuto dalle famiglie francesi, tedesche o britanniche: da un lato, una forte concentrazione in beni immobili e, dall’altro, un’asset allocation strategica molto difensiva, con una forte esposizione in liquidità. Due classi di investimento che presentano oggi forti criticità, per motivi molto diversi. 

Il settore immobiliare soffre da tempo di una domanda debole e offre prospettive di rendimento, al netto della fiscalità e dei costi gestionali, spesso negative. Analoghe considerazioni valgono per la liquidità che, a causa di tassi storicamente bassi, rappresenta ormai una fonte sicura…di erosione del capitale nel tempo.      

Ma Italiani anche popolo di…inventori, innovatori, imprenditori. 

Il nostro tessuto economico racconta un Paese di aziende spesso ottime, pionieristiche: punti di riferimento internazionali in molti settori, ma sottodimensionate per affrontare le sfide dell’economia globale e ancora poco aperte ai mercati dei capitali.  Straordinarie storie di eccellenza, penalizzate da fonti di finanziamento troppo dipendenti dal solo canale bancario, e potenziale inespresso di start-up che faticano a trovare sul mercato investitori che le sostengano nel loro percorso di crescita.  

Un paradosso italiano: ai primi posti nel risparmio privato, in fondo alla classifica, da troppo tempo, nella crescita economica e occupazionale. 

È responsabilità di chi gestisce il risparmio delle famiglie interrogarsi sul costo reale di questa contraddizione e, soprattutto, individuare nuovi percorsi per colmare questo gap facendo lavorare meglio, e in modo più sinergico, le due dimensioni della nostra economia domestica. Non dobbiamo accontentarci delle soluzioni classiche: azioni, obbligazioni o fondi comuni d’investimento, che da molti decenni rappresentano il veicolo naturale per fare confluire il risparmio verso le aziende. Occorre esplorare anche nuove strade, che portano a strumenti innovativi, capaci di offrire all’investitore nuove opportunità di rendimento e alle aziende fonti alternative di finanziamento della crescita. 

Si tratta di un percorso che va intrapreso con le giuste cautele: investimenti spesso caratterizzati da illiquidità e volatilità devono essere proposti al risparmiatore nell’ottica di un portafoglio sempre adeguato al suo profilo di rischio e al suo orizzonte temporale. Per questo motivo, attenzione particolare deve essere posta alla preparazione professionale dei nostri private banker. È anche nostra ambizione accrescere la cultura finanziaria dei nostri clienti, per consentire una relazione sempre più basata sui valori di trasparenza e condivisione. 

Il numero 2 di Be Private, dedicato al tema “risparmio privato ed economia reale”, si colloca proprio in questa ottica. Offrire una panoramica delle opportunità attuali in termini di strumenti e veicoli, ma anche accogliere testimonianze di valore per capire meglio questo dialogo tra il risparmiatore e l’imprenditore che auspichiamo sempre più intenso. A beneficio di entrambi. 

Buona lettura a tutti.

Lucio Zanon di Valgiurata

Presidente Credem e Banca Euromobiliare

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